Incontro con Daniele Zovi
Incontro con Daniele Zovi
Caccia al topo. Una storia di uomini, animali, trappole e amicizie. In una casa di montagna può accadere che ci si trovi di fronte a una dispensa saccheggiata, un centrotavola rosicchiato, un buco nel muro in un angolo nascosto: sono entrati dei topi! Quando succede a Daniele Zovi, l’autore di molti libri sulla natura e gli animali ha un solo pensiero: cacciarli di casa, il più in fretta possibile e senza andare troppo per il sottile. D’altra parte gli animali, per la cultura tradizionale, sono di due tipi: quelli che si allevano e quelli che si cacciano e si uccidono. Eppure, dopo vari tentativi con trappole sempre più sofisticate, anche per questi invasori – come per altri animali selvatici studiati in tanti anni – cresce un certo rispetto, quasi un’ammirazione, e diventa sempre più difficile considerarli solo nemici da estirpare. E quando una sera, salendo le scale per andare a letto, trova uno dei topolini sull’ultimo gradino che lo guarda negli occhi, quasi da pari a pari, l’umano cacciatore comincia a cambiare atteggiamento. Abbiamo davvero il diritto di uccidere gli animali, come facciamo sia per nutrirci sia per difenderci sia, addirittura, per divertirci? Perché, però, amiamo i nostri animali domestici quasi come se fossero persone? Quali sono i diritti e i doveri degli esseri umani nei confronti dei loro compagni di ecosistema? Caccia al topo è un libro che affronta con spirito e leggerezza temi attualissimi e dibattiti secolari, cercando con grande sensibilità di districare i fili aggrovigliati che da sempre legano l’uomo all’animale.
Daniele Zovi, scrittore e divulgatore, esperto di foreste e di animali selvatici, è nato a Roana (Vicenza) nel 1952. Dopo la laurea in Scienze forestali conseguita all’Università di Padova nel 1975, è entrato nel Corpo Forestale dello Stato, dove ha esercitato le funzioni di Capo del Distretto di Asiago, di Comandante provinciale di Vicenza e di Comandante interregionale di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. È andato in pensione nel 2017 (dopo l’assorbimento del CFS) come generale di brigata dell’Arma dei Carabinieri. Dal 2011 al 2014 è stato membro della Commissione scientifica CITES presso il Ministero dell’Ambiente. Ha redatto il Piano naturalistico della Val d’Assa e il piano di riassetto delle proprietà silvo-pastorali di Asiago, Conco e Lusiana. È membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza e dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali di Firenze. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche e ha realizzato alcuni documentari storico-naturalistici.
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