L’occasione fa l’uomo. Da A a B, da nascita a morte, e in mezzo un tragitto chiamato vita aggrovigliato di occasioni. Noi, tutti noi, siamo le occasioni che ci costruiamo e che ci cadono dinnanzi, talvolta in testa. Siamo quelle che cogliamo, siamo quelle che non comprendiamo, siamo quelle che coscientemente lasciamo scivolare via. A volte alberi, che guardano i treni passare, a volte macchinisti, che gli alberi li vedono correre via dai finestrini. Chissà se questo è davvero il nostro treno.

I Sonnambuli è un club letterario notturno andante, una “setta” che vive di incontri randagi: le voci dei due narratori raccontano la letteratura, la cronaca, i miti, l’arte, la storia, la musica ogni volta in un luogo diverso.

Non può dirsi “spettatore” chi viene a i Sonnambuli perché con loro indaga, storia dopo storia, il tema al centro dell’incontro, come un fuoco. Nell’arco della stessa notte si ride e ci si commuove, si scopre e si impara, avanzando nel racconto ad occhi chiusi per sentire davvero. Come Sonnambuli.